Cos'è Brainbow?

Brainbow è un modello di definizione dello stile relazionale che individua 32 tipologie di profili comportamentali differenti, raggruppati in quattro macro aree, identificate da colori specifici.

A seconda dell’area utilizzata in via preferenziale, gli individui manifestano orientamenti comunicativi e comportamentali differenti e identificabili.


Su cosa si basa il Modello?

Il modello si basa su solide acquisizioni scientifiche in merito al funzionamento del cervello e della psiche umana. Le discipline che si sono dedicate a questi ambiti sono numerose, sia in ambito medico che psicologico (neurologia, psichiatria, psicologia sperimentale, paleoantropologia, etc.).

Solo recentemente, però, grazie alle tecnologie di neuroimaging e al lavoro di gruppi di ricerca misti, è stato possibile costruire e arricchire il dialogo tra le diverse posizioni di ricerca.

L’argomento è chiaramente complesso e le scoperte si accumulano ad un ritmo vertiginoso.

Solo negli ultimi decenni, numerose sono le proposte di mappatura degli stili comportamentali, spesso basate su teorie molto distanti tra loro. L’insieme di tutte queste proposte ha arricchito le nostre ricerche, nonostante alcune di esse risultino essere anacronistiche o eccessivamente riduttive.

Oggi sappiamo, per esempio, che le nostre abilità sono determinate dalla complessa rete di relazioni tra le aree diverse del cervello. Ogni abilità si genera quindi dal "dialogo" tra le varie parti e non, come si riteneva nel passato, dal funzionamento di uno specifico e iper-specializzato gruppo di neuroni.

D’altro canto è vero anche che alcune aree, in particolare della corteccia, sono più coinvolte di altre nella modulazione di determinate abilità.

Delle numerose attività in cui siamo impegnati in ogni momento della nostra vita, siano essi comportamenti o pensieri, di rado siamo consapevoli di come si generino nella nostra mente e cosa poi ne consenta l’attuazione. Lo diamo per scontato, accade. È affascinante invece scoprire quanto complessa sia la genesi neuropsicologica di tutto ciò, un’orchestra di singole competenze, estremamente diverse fra loro, proprie unicamente dell’essere umano, che dialogano assieme per produrre comportamenti ancora più complessi.

Pensiamo, ad esempio, alla capacità di “Socializzare”, per la cui realizzazione è necessaria un’altra capacità, quella di riconoscere le emozioni altrui. Una capacità che sappiamo essere determinata in gran parte dal lavoro di speciali neuroni detti “a specchio”, che si attivano quando un individuo osserva e riconosce un’azione o un'espressione (un’espressione) del viso o una postura in un altro soggetto.

Grazie a scoperte come questa, la scienza si trova oggi di fronte a un’interessante prospettiva di ricerca: determinare le nostre abilità attraverso la mappatura delle specializzazioni e l’individuazione delle interazioni tra i diversi gruppi di neuroni.


Qual è l’obiettivo del Modello?

Data la complessità di questi studi e il numero delle discipline coinvolte, il modello Brainbow si pone come una sintesi, basata sulle conoscenze finora maturate, integrata da una prospettiva fortemente divulgativa.

Uno dei suoi obiettivi è, infatti quello di riuscire a tradurre le complessità accademiche e sperimentali in uno strumento pratico, capace di fornire dei profili accurati sugli stili comportamentali.

Come tutti i modelli, Brainbow vuole semplificare la realtà.

Per capire meglio, possiamo pensare a questo modello come a una mappa utile a guidarci attraverso la diversità: una mappa non rappresenta nel dettaglio la realtà, ma piuttosto fornisce uno schema comprensibile, condivisibile e agevole per capire dove ci troviamo, o meglio -nel caso di Brainbow- come ci comportiamo, qual è il nostro stile e come possiamo comprendere e adeguarci allo stile altrui.

Indubbiamente, infatti, le esperienze vissute, l’educazione ricevuta, il lavoro, le relazioni e una certa predisposizione naturale hanno, per ognuno di noi, effetti peculiari sulla formazione del carattere e della personalità, che si traducono in risposte differenti allo stesso stimolo/situazione.

In altre parole, la ripetizione di specifici comportamenti crea nel cervello circuiti neuronali, corsie preferenziali alle quali ricorriamo con maggiore frequenza, al punto di generare una predisposizione ad adottare gli stessi modi di pensare e fare: ognuno di noi è portatore di numerose abilità, ma ne preferisce alcune. Accordare questa preferenza a specifiche modalità comportamentali significa, col tempo, diventarne esperti e quindi ricorrervi più spesso.

Secondo Lao Tzu, figura leggendaria della filosofia cinese e fondatore del Taoismo,
“Chi conosce gli altri è sapiente, chi conosce se stesso è illuminato.”

L’obiettivo del modello Brainbow è quindi quello di far acquisire una maggiore consapevolezza del proprio stile comunicativo, per arrivare a una maggiore sensibilità e attenzione nei confronti degli stili comportamentali altrui e migliorare quindi la gestione della comunicazione interpersonale.

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